“La fantasia non fa castelli in aria, ma trasforma le baracche in castelli in aria”
Karl Kraus
Clementina va in giro è un luogo per parlare di famiglia e genitorialità mettendo ali alle parole. Guardiamo al mondo e a noi con morbida curiosità. Ci facciamo domande e cerchiamo di portare qualche pensiero verso il modo che vorremmo oggi e domani. Cuciniamo, ci sporchiamo, sbagliamo e raccontiamo sedendoci all’altezza di bambini e bambine.
Cose che accadono in Clementina.
Stiamo scrivendo un progetto estivo che parla di cucina, tempo libero e attività da fare insieme. Ne parleremo bene nella prossima newsletter. Se ti piace leggerci racconta in giro di questo spazio
In questa newsletter troverai:
Pensieri sul facilitare lo spazio del gioco.
Cosa serve per giocare e imparare?
Cose scovate sotto la superficie.
Comodino: tre libri per te da noi.
A Clementina piace.
Gioco e libertà.
Che rapporto hai con il gioco? Lavorando con i bambini e le bambine è una cosa che mi chiedo spesso. Osservo loro, osservo me e mi rendo conto che pur lavorando con la creatività ho sempre qualcosa a imparare. Mi stupisce la loro libertà ad immaginare che per nostra resistenza spesso finiamo per imprigionare, anche in modo inconsapevole, dentro alle maglie che negli anni ci siamo costruitə.
Il gioco è un aspetto fondamentale della crescita del bambino e della bambina ma forse perché il gioco sia davvero libero dovremmo fare noi un passo indietro. Mi sono spesso avvicinata al gioco dei miei bimbi come se avessi dovuto costruirci storie intorno, pensando ad un inizio e ad una fine. Un modo per allenare la concentrazione, per respirare io qualche minuto. Mi sono accorta di avere delle aspettative sul loro gioco portate avanti dalla mia mente, dalla mia incapacità di affidarmi alle loro capacità.
Il gioco deve essere libero, lo sostengono tutte le figure che si sono occupate di infanzia in un modo che sento molto vicino. Durante l’inserimento in asilo di Romeo ho assistito ad una parte delle loro attività e mi sono commossa dalla semplicità e dall’accoglienza con cui lo spazio era pensato perché i bambini e le bambine potessero esprimersi, naturalmente attratti dalla presenza dell’adulto ma liberi di portare avanti i loro progetti fantastici. I materiali a disposizione sono pochissimi, per lo più destrutturati, le attività della giornate proposte dalle maestre non avevano un momento iniziale ed uno finale, preciso e isolato, ma si amalgamavano nel gioco libero; lə bimbə si sentiva naturlamente attiratə dall’attività, era la curiosità a farlə muovere, la sua volontà di essere partecipa all’attività adulta era forte e presente. I bambini e le bambine sono attirati dal nostro esempio ma hanno anche bisogno di poco “rumore” intorno per ascoltarsi.
Osservo noi adulti, sempre stimolati, in movimento, con il pensiero di avere tante occasioni preziose da cogliere per noi e per y nostry filgy, ormai incapaci di lasciar andare il controllo, pochi minuti senza programmi, siamo diventati incapaci di gestire il vuoto e questo vuoto è quello che ci manca. Eppure tutto quello che emerge da chi si occupa di infanzia, e lo fa ascoltando lə bambinə in favore di una crescita completa e armoniosa, ci dice che il ruolo dell’adulto è quello di proporre una situazione adatta a creare un gioco libero, di semplificare lo spazio del gioco dal pre costruito perché con poco si possano creare castelli in aria partendo da una baracca, appunto.
Cosa serve per giocare e imparare?
Forse l’errore più grande fatto da noi adulti è che il gioco come lo intendiamo noi si presenti in modo naturale. Vorremmo che i bimbi con facilità si concentrassero su qualcosa, che non mettessero a soqquadro tutto passando da un gioco all’altro, ma questo è un falso mito, una nostra aspettativa che prima ci togliamo di dosso prima sarà facile accompagnare i bambini e le bambine a giocare in modo spontaneo e liberamente. Abbiamo stilato una lista di quello che per noi serve per iniziare a creare le condizioni che con calma diventeranno abitudini.
occorre:
spazio, poco è meglio
noia, la fantasia per farsi spazio a volte ha bisogno di passarci attraverso
tempo, non tutto accade quando ci aspettiamo che accada, spesso le situazioni e i momenti devono ripetersi e ripetersi e ripetersi…
accompagnamento, dello sviluppo, delle età, dell’indole, ognunə è divrsə
libertà, il gioco meno è strutturato più sara versatile alla fantasia di ciascuno eseguirà la crescita
tu cosa aggiungeresti?
Che ti piaccia giocare, che ti venga difficile, questo è lo spazio per chiacchierare tra noi. Scriviamo per darci spunti e ragionare insieme.
oppure
Gioco e ambiente, alcune riflessioni che condividiamo con te.
Il concetto di ritmo cardine della pedagogia sterineriana, insegna come la vita di ogni essere umano sia scandita dal respiro e come per lə bambinə si di grande importanza avere una giornata organizzata dall’adulto nel rispetto di questo ritmo naturale, per dare spazio alla libertà di crescere e apprendere in armonia. Occorrono momenti di chiusura, quiete, riposo alternati a momenti di apertura, gioco, fuori. Alcune idee per portare nella vostra quotidianità esempi d come creare un ritmo? Little oak learning (ENG) e il girotondo delle stagioni.
“Play to Learn” un podcast firmato Corraini editore che racconta come negli anni ‘60, unendo fantasia e progettazione, design e didattica, ci si sia occupati dei bambini a favore di un futuro migliore. Ci piacerebbe provare insieme a ripartire da qui.
“Mi sono accorta di quanto sia fondamentale che ci siano contaminazioni di ogni tipo, estetiche e culturali, anche nel gioco.” così racconta Beatrice Alemagna nella prima puntata di un podcast che amiamo, “Il mondo invisibile podcast”.
Are you my mother? di Alison Bechdel. Questo è un libro per noi adulti, ha a che fare con il rapporto madre/figlia più che con il gioco. Alison Bechdel in un flusso di coscienza parla del rapporto con sua madre dall’infanzia all’età adulta, dello spazio che abitavano e di come si sentiva una bambina poco amata e poco vista, intrecciando Virgina Woolf e Freud. Nel fumetto Bechdel cita spesso Winnicot e il concetto di “good enough mother”, lo consigliamo per chi si sente di non fare abbastanza e per riflettere sulla complessità del rapporto genitore/figly.
Comodino
Libri che parlano di parco giochi e di libertà di giocare!
Per tutto l’anno, di Elsa Beskow, Ed. Pulce; filastrocche per accompagnare ogni mese dell’anno e creare momenti speciali durante il gioco.
Il mio cuore ride e saltella, di Rose Lagercrantz, illustrazioni Eva Eriksson, Ed. Il Castoro, 2020. La felicità delle piccole cose e le relazioni che a volte si ingrippano, raccontate con semplice onestà e calore.
I cinque Malfatti di Beatrice Alemagna, Ed. TopiPittori. I cinque Malfatti abitano insieme e non fanno niente di niente, finché un giorno arriva il Perfetto.
A Clementina piace
Lo spazio a cui ci stiamo abituando in cui ti portiamo qualche realtà che ci è rimasta nel cuore.
Cala Molinella - Villaggio ecosostenibile
“Ogni Estate proponiamo un progetto educativo diverso dedicato alla Sostenibilita’.” C’è un luogo in Puglia che la sostenibilità la pratica sotto ogni aspetto, ambientale e di benessere per gli ospiti. Dal 9 al 14 giugno apre la stagione con una food week per la festa di S. Antonio. Il programma è denso e pensato per coccolare grandi e piccoli.
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Clementina è un progetto pensato, desiderato e realizzato da Marina e Francesca. Ci occupiamo di comnicazione visiva attraverso la ricerca, le foto e la grafica.
Qui troverai ricette, attività da fare insieme e tutto il nostro andare in profondità per portare a galla un0idea di famiglia in cui ci riconosciamo.
Abbiamo fatto nascere Clementina per creare un contenitore in cui raccogliere tutte le voci che raccontano la famiglia che ci piace, fatta di visi colorati, bambinə arruffatə, adulti a testa in giù e zaini ricolmi.
Vuoi raccontarci una realtà che secondo te sarebbe bello far conoscere o raccontare? Hai qualcosa di tuo da condividere?
La fiducia! Trust! Involvement of the parent, being present, holding the space, ensuring his safety, having confidence in his child in his ability to imagine, create, move freely. let himself be guided by the child, to be there to meet his requests, needs, fantasies and be there just in case.
Thank you for your article. I write a lot about all this, and I'm in the process of putting together the essential conditions for allowing our children to play freely. I'll send you my blog post when it's ready. ❤️